11 gennaio 2021, il Giorno della Memoria di Giuseppe Di Matteo, il bimbo sequestrato e tenuto prigioniero per oltre 770 giorni per poi essere ucciso e sciolto nell’acido dagli uomini della mafia.
Figlio del boss Santino Di Matteo, mafioso e collaboratore di giustizia, il piccolo Giuseppe è stato violato, umiliato e prima di essere atrocemente strappato alla vita, è stato consumato nell’acido nitrico dalla mano del potere criminale.
La nostra riflessione abbraccia l’iniziativa “Un’ora di didattica a distanza per Giuseppe Di Matteo” sulla scia dalla collaborazione con il Parlamento della Legalità Internazionale, presieduto dal Professor Nicolò Mannino, in prima linea per la diffusione di una cultura della legalità, soprattutto in territori ostili, ove la presenza delle organizzazioni mafiose è maggiormente radicata e di facile idolatria nei giovani.
Da circa venticinque anni tante domande e risposte sono state centro propulsore di questo tragico e atroce delitto. La nostra riflessione non vuole insegnare nulla a nessuno, il nostro fine è solo quello di fermarci per qualche istante e dedicare un pensiero alle sofferenze perpetrate ripetutamente e per tantissimi giorni dalle nefandezze di “esseri umani”.
Il nostro “fiore” in memoria di Giuseppe, insieme a quello dei rappresentanti delle istituzioni e di numerosi comparti scolastici nazionali di ogni ordine e grado, lo raggiungerà proprio oggi nel giorno della sua uccisione, quando venne barbaramente disonorato nell’innocenza e nella purezza preservata in una vita poco più che tredicenne.
La nostra speranza è che questo pensiero raggiunga chi si ritiene uno “spettatore impotente”, chi ha perso la speranza di cambiare qualcosa ma, soprattutto, i giovani, affinché comprendano il loro ruolo chiave nel futuro e nella società, affinché siano coraggiosi e liberi nelle scelte, affinché siano l’antivirus al “virus” della cultura del disonore e del crimine.

Giacomo Silvano – laureato in giurisprudenza, presso l’Ateno di Tor Vergata, Roma, con il progetto teledidattica, università in carcere
Valentina Fotia – collaboratrice di presidenza e referente per il Lazio del Parlamento della Legalità Internazionale